Il collo? una vera e propria seconda carta di identità che non mente sull’età.
Nonostante rappresenti un punto fermo nel giudizio di bellezza, giovinezza e sensualità, il collo viene spesso trascurato, cosi, da slanciato ed elegante diventa rilassato, rugoso e macchiato.
Si tratta di un’area anatomica particolarmente predisposta al processo di invecchiamento, sia per fattori genetici-costituzionali sia per scorrette abitudini di vita.
L’aspetto del collo dipende dall’integrità e costituzione di tre principali strutture anatomiche:
- la cute
- il pannicolo sottocutaneo
- l’apparato muscolare.
La pelle di questo distretto è estremamente sottile e con scarse capacità dermorigenerative, di conseguenza, particolarmente esposta ai naturali processi di invecchiamento; inoltre, le sue scarse difese, ne fanno una facile preda anche di fattori esterni e cattive abitudini di vita.
A proposito di cattive abitudini, oltre all’ormai nota scorretta esposizione solare, si è aggiunta l’ultima frontiera del danneggiamento tecnologico: il “tech neck”, ossia, un precoce rilassamento della pelle del collo con comparsa prematura degli inestetismi, dovuto alla pessima postura da tablet e smartphone; queste tecnologie, sempre più diffuse ed utilizzate, portano ad inclinare la testa e fissare la vista molto più in basso e questo atteggiamento ripetuto tende a lasciare nuovi inestetici segni sulla pelle del collo.
Il pannicolo sottocutaneo svolge un ruolo molto importante nella tonicità; una sua riduzione eccessiva e repentina contribuisce fortemente al rilassamento, cosi come un suo accumulo porta all’odiatissimo doppiomento.
Infine, l’apparato muscolare, rappresentato fondamentalmente dal muscolo platisma, un muscolo che a ventaglio si estende dal contorno mandibolare alle clavicole; quando col passare del tempo le sue fibre si rilassano e separano, il collo da “cigno “ si tramuta nel ben noto collo da “ tacchino”.
Il deterioramento di queste strutture, strettamente interdipendenti, porta ad un progressivo invecchiamento della regione, con comparsa di rughe e macchie sempre più evidenti, perdita di elasticità e tonicità.
L’invecchiamento di questa zona, come altre del nostro corpo, ha origini e conseguenze multifattoriali, pertanto, per ottenere un risultato naturale è necessaria una valutazione attenta per scegliere la strategia migliore e mirata per ciascun paziente.
Le opzioni terapeutiche per il trattamento di questa area, sono notevolmente aumentate e migliorate negli ultimi anni, consentendo interventi sempre più personalizzati ed efficaci.
Possiamo intervenire con cicli di biorivitalizzazione ( con prodotti e tecniche personalizzate, allo scopo di ripristinare turgore ed idratazione ); possiamo utilizzare dei peeling specifici ( come “ enerpeel nech”, un peeling studiato proprio per questa zona per ridare freschezza e combattere le macchie); per ripristinare la tonicità molto utili i recenti fili di biostimolazione ( fili sottilissimi e riassorbibili che vengono introdotti nel derma per stimolare la produzione di neocollagene e ricompattare la cute); nei casi di marcata lassità e collo da “ tacchino”, imbattili i fili di trazione e sospensione che con un semplice intervento ambulatoriale, senza chirurgia, liftano immediatamente ed a lungo il collo. La ancora si possono effettuare dei cicli di RF ( la Radiofrequenza è un trattamento delicato molto utile per stimolare la compatezza del derma ).
Il classico doppio-mento può essere trattato mediante l’infiltrazione di sostanze lipolitiche.