La metodica della plasma exeresi rientra nel campo della cosiddetta “chirurgia soft al plasma”, ovvero rappresenta una tecnica chirurgica che non richiede, dal punto di vista operativo, l’impiego del bisturi. Questo, all’atto pratico, permette di evitare di l’esecuzione di incisioni e di suture.
Si fa riferimento a una tecnologia brevettata di soft surgery ambulatoriale, che si realizza mediante l’uso di un manipolo erogatore di plasma.
Il plasma rappresenta un gas ionizzato e viene anche definito come un “quarto stato” di aggregazione della materia. L’effetto biologico ricercato in medicina estetica è quello della “sublimazione” dei tessuti da trattare, evitando il coinvolgimento indesiderato di quelli circostanti.
Le sedute sono in genere rapide e ben tollerate da parte del paziente. In alcuni casi, si può rendere necessario il ricorso ad anestetici topici. In generale, comunque, si può indicare nel risparmio di tempo – alla poltrona ma anche per quanto concerne il recupero post-trattamento – come uno dei vantaggi principali della metodica.
A proposito delle possibili applicazioni, la plasma exeresi di distingue anche per la sua versatilità; trova infatti impiego nei seguenti trattamenti:
blefaroplastica
– lifting del viso e collo
– trattamento di: verruche, macchie, fibromi, cheratosi, cicatrici, acne, condilomi.

Blefaroplastica tramite soft surgery al plasma

Si tratta di una metodica ben documentata, con la quale si ottiene l’accorciamento della cute palpebrale in eccesso, favorendo l’apertura della rima palpebrale. Il trattamento viene eseguito in ambulatorio previa semplice anestesia topica, permettendo al paziente di tornare tranquillamente alla proprie attività. Per qualche giorno la zona trattata presenterà delle minuscole crosticine e lieve gonfiore transitorio.
A seconda dei casi la procedura viene effettuata in 2-4 sedute.